Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un grande cambiamento che coinvolge tutti noi con l’utilizzo sempre più massiccio della tecnologia. L’avvento del digitale ha cambiato la relazione anche con il tempo: ha accorciato spazi e tempi andando a riempiere tutti quei momenti di attesa che c’erano prima di incominciare qualsiasi attività… momenti in cui vi era la possibilità di un pensiero, di una riflessione. Ciò ha comportato uno stravolgimento anche nella vita degli adolescenti: la vita dei ragazzi si è spostata in pochi anni da quella reale a quella digitale, cambiandone atteggiamenti e abitudini, rivoluzionando stili comunicativi e modi di stare in relazione. Anche il concetto di privacy stesso è mutato: da intima la privacy diventa condivisa con i famosi selfie, autoscatti, fatti ovunque per ottenere like e consensi. Un fenomeno da annoverare in tale direzione è quello del sexting, ovvero l’invio e la condivisione di immagini o filmati a sfondo sessuale attraverso l’uso dello smartphone e dei social network. È un fenomeno che, purtroppo, si sta diffondendo pericolosamente tra gli adolescenti che condividono anche gli aspetti più privati, annientando il concetto di intimità e il confine tra pubblico e privato.
I ragazzi tendono a fidarsi delle persone a cui inviano il materiale intimo e non si rendono conto dei reali pericoli che corrono: adescamento da parte di pedofili e adulti malintenzionati, possibilità che foto o video siano rivenduti al mercato della pornografia online, rischio di subire ricatti o vendette pornografiche da parte di ex partner che pubblicano questo tipo di contenuti dopo essere stati lasciati o traditi, o rischio di essere presi di mira sul web diventando vittime di cyberbullismo, con conseguenze psicologiche anche molto gravi. Nonostante questi grandi cambiamenti quello che rimane invariato è il bisogno fondamentale di socializzazione tipico dell’adolescenza, bisogno che oggi viene soddisfatto anche attraverso i social network. Ma è bene sottolineare che la socializzazione avviene in un momento in cui il cervello dell’adolescente non è ancora completamente formato, pertanto, in che modo le relazioni reali con quelle virtuali possono convivere?
L’Instaurare nuove relazioni nel mondo virtuale, esplorare molteplici identità personali fa riflettere sulla possibilità che hanno oggi gli adolescenti di creare altri sé, dei sé ideali che tendono alla perfezione e fungono da rifugio. Le relazioni online danno di fatto una sensazione di estrema sicurezza perché fanno evitare al giovane di sperimentare il mondo esterno che può essere aggressivo e/o intrusivo. Pertanto, se da una parte questi cambiamenti hanno comportato enormi benefici a cominciare dalla possibilità che i giovani hanno di rimanere in contatto in tempo reale senza limiti spazio temporali, dall’altra questa velocità di contatto ha fatto emergere alcune problematiche come quella del bisogno di essere visti a tutti costi, tanto che alcuni definiscono la nostra “l’era del narcisismo”.
Inoltre, la rivoluzione digitale ha creato un ambiente nei quali gli adolescenti trovano sì nuove modalità di realizzazione ma anche una sorta di protezione alla luce di profonde crisi evolutive: una delle più significative manifestazioni del disagio giovanile è rappresentato proprio dal fenomeno del ritiro sociale, che riguarda l’abbandono delle relazioni amicali e dei contesti sociali, riducendo al minimo i contatti con persone reali a favore di una spasmodica attività virtuale, in cui i ragazzi investono numerose energie emotive.
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