Gli animali trasmettono emozioni con linguaggio semplice e diretto, non sanno di medicina, non indossano un camice, stimolano al sorriso, invitano al gioco e non hanno sovrastrutture.
Non giudicano, incontrano l’uomo con genuinità, sono spontanei e privi di qualsiasi ipocrisia.
È dunque la relazione cane-uomo il segreto, la “terapia”.
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è un termine inglese che letteralmente viene tradotto con Pet, animale da compagnia, Therapy, terapia cura, venne usato per la prima volta dallo psichiatra infantile Boris Levinson che per primo negli anni 60, durante la terapia su un bimbo affetto da autismo, notò come la presenza del suo cane aiutasse nel percorso terapeutico con lo stesso. Da allora molti sono stati i passi fatti, le conquiste raggiunte ed i riconoscimenti scientifici, gli stessi che hanno portato nel 2015 alla stesura ufficiale delle linee guida nazionali redatte dall’ente di referenza e il Ministero della Salute, con le quali vengono regolamentati gli interventi, le modalità, e la formazione degli operatori.
E’ possibile attivare diversi tipi di percorsi Con l’ausilio degli animali:
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i crea un vero e proprio ponte affettivo-comunicativo che consente all’utente di passare da una condizione di isolamento ad una graduale apertura. La cura e l’accudimento del cane fanno recuperare il senso di responsabilità, il senso di utilità, il piacere e lo scambio affettivo. Il “Care”, cioè l’ “aver cura di”, ci riconduce ad aver cura di sé.L’educazione e l’apprendimento prevedono l’incontro tra due esseri che tracciano segni di comunicazione dando forma ad una relazione: non c’è educazione, non vi è apprendimento se non si arriva alla comunicazione che, principalmente, un’incontro e una relazione. Ed ecco il perché del cane nella scuola come referente di relazione capace di facilitare il processo di apprendimento, di coesione e inclusività del gruppo classe. Diviene ottimo ”compagno con la coda” per gli alunni e un sostegno valido per gli adulti: per lo studente potrà essere d’aiuto per la scoperta e la consapevolezza di se stesso, per l’aumento dell’autostima, per il superamento delle paure, per un‘apertura verso il mondo, per la relazione con ciò che lo circonda; per l’adulto, nei diversi ruoli, l’animale potrà essere porta d’accesso ai studenti più difficili come elemento motivante e stimolo al lavoro; per il gruppo potrà essere elemento facilitatore per entrare in relazione con la disabilità, per il raggiungimento di omogeneità sociale, per lo sviluppo dell’attenzione reciproca e della collaborazione.
Attraverso gli Interventi Assistiti con gli Animali, si intende influire positivamente sul benessere psico – fisico dei pazienti e delle loro famiglie. Il principale obiettivo è alleviare la sofferenza psico fisica. Molteplici sono i benefici riconosciuti dalla scienza in tali interventi: un buono stato di salute generale, una minore assunzione di farmaci, una buona forma fisica, la stimolazione della interazione sociale, il miglioramento delle capacità empatiche, la riduzione della paura e degli stati d’ansia, una maggiore fiducia e tranquillità, un miglioramento dell’umore e riduzione dello stato depressivo, una migliore gestione del dolore, la riduzione dell’aggressività ed effetti antistress come una minor pressione sanguigna e frequenza cardiaca, ma anche livelli di cortisolo più bassi e un aumento dei livelli di ossitocina, che a livello neurologico favorisce l’attaccamento relazionale, nonché un apprendimento più efficace. Per tutte, indistintamente, di base è previsto il coadiutore dell’animale, il responsabile delle attività, il veterinario (a tutela del benessere dell’animale stesso), per il passaggio da un piano di attività all’altra si renderà necessaria il coinvolgimento di un referente di progetto (psicoterapeuta abilitato secondo linee guida).
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