L’osteopatia è una professione sanitaria (individuata ufficialmente nella legge 3/2018) basata su un approccio integrato e complementare alla medicina tradizionale.

Attraverso una valutazione osteopatica, individua la “disfunzione somatica”, espressione dell’alterazione dello stato di salute causato da eventi stressanti esterni o interni all’organismo, come traumi e/o patologie. Solitamente si manifestano principalmente sul sistema muscolo scheletrico con dolore o riduzione di mobilità. L’osteopata, attraverso tecniche specifiche, stimola il ripristino della mobilità fisiologica a livello dei diversi sistemi (circolatorio, respiratorio, fasciale, nervoso, muscolo-scheletrico) che attraverso un’attività sinergica e coordinata, regolano il normale funzionamento dell’organismo. La “disfunzione somatica”, di competenza esclusivamente osteopatica, è stata codificata nella decima edizione (ICD 10) dell’International Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS – WHO), al Settore XIII (Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo) Codice M99 (Lesioni biomeccaniche non classificate altrove). Ciò rappresenta un chiaro passo avanti verso l’integrazione dell’osteopatia all’interno del sistema sanitario globale.

In letteratura sono presenti molti lavori scientifici che attestano l’efficacia dell’osteopatia come disciplina autonoma, in quanto caratterizzata da un proprio ragionamento clinico, di comprovata efficacia, che permette di identificare la diagnosi osteopatica e la pianificazione del miglior piano terapeutico in funzione di cinque modelli di riferimento per il trattamento osteopatico.

Dopo avere definito la diagnosi, il piano terapeutico e il modello di riferimento per il trattamento, l’osteopata considera anche i fattori interni (sociali e affettivi) ed esterni (lavoro, stress, etc.) del paziente, in linea con le ICF, International Classification of Functioning, Disability and Health.

L’osteopatia, attraverso il trattamento manipolativo osteopatico (TMO) si occupa di ripristinare la funzionalità e lo stato di salute perduti a causa di un trauma o di una patologia che hanno causato l’insorgenza di una disfunzione somatica. Si dimostra efficacia anche nella prevenzione e mantenimento dello stato di salute. L’efficacia del trattamento osteopatico emerge dai risultati clinici e scientifici, come dimostrato dalle Linee Guida sulla Lombalgia.

Il suo valore terapeutico, oltre ad essere testimoniato dagli stessi pazienti, è dimostrato dalle evidenze emerse dalla ricerca scientifica.

Le “American Osteopathic Association guidelines for osteopathic manipulative treatment (OMT) for patients with low back pain”, pubblicate sul JAOA, dimostrano l’efficacia del trattamento manipolativo osteopatico nella lombalgia cronica aspecifica. Quelle aggiornate nel 2016 dimostrano che il trattamento manipolativo osteopatico (TMO) non solo migliora lo stato funzionale nei pazienti, riducendo sensibilmente i dolori cronici, acuti e non specifici nella lombalgia cronica aspecifica, ma è efficace anche nel caso di donne in gravidanza e nel post-partum.

Altre condizioni sintomatologiche in cui il TMO ha buoni risultati di efficacia, sono il reflusso gastroesofageo, la sindrome del colon irritabile e la coccigodinia (dolore al coccige).

Inoltre, tra i numerosi studi condotti, le evidenze scientifiche hanno dimostrato l’efficacia dell’osteopatia nella cura di:

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