Disordini e Disturbi alimentari

Un disturbo alimentare nasconde sempre un grande dolore che riesce ad esprimersi solo attraverso il rapporto con il cibo e con il corpo.

Malgrado inizialmente possa sembrare una scelta, in realtà non è.

Rappresenta una vera e propria patologia che condiziona fortemente sia la salute sia il funzionamento psicologico della persona. Molto spesso non viene riconosciuto celandosi dietro un’apparente normalità, tuttavia la diagnosi precoce e la qualità dell’intervento sono determinanti per poter guarire. Anoressia, bulimia, binge eating, sidrome da alimentazione notturna e l’ortodossia sono i principali disturbi alimentari. Si tratta di macrocategorie che possono sottintendere una grande varietà di disordini e disturbi “sottosoglia” ma che possono incidere pesantemente nella vita delle persone e nella loro sofferenza.

Ma quali sono i meccanismi che favoriscono la loro insorgenza?

La Teoria Cognitivo Comportamentale sostiene che la restrizione alimentare, comportamento che caratterizza l’esordio della maggior parte dei disturbi dell’alimentazione, ha origine da due vie che possono operare contemporaneamente:

I Disturbi Alimentari possono danneggiare gran parte della vita delle persone sia nella salute fisica che in quella psicologica, ma anche le relazioni sociali e familiari fino ad arrivare a poter compromettere lo studio o il lavoro stesso.

Ti riconosci? Scheda n.1

Sono una serie di schede finalizzate ad uno screening di base per i disturbi e disordini alimentari.

Testo Privacy

Va sottolineato che il questionario non permette di fare una diagnosi, ma solo di considerare l’eventuale rischio di avere un disturbo alimentare.

Ti riconosci? Scheda n.2

Va sottolineato che il questionario non permette di fare una diagnosi, ma solo di considerare l’eventuale rischio di avere un disturbo alimentare.

Ti riconosci? Scheda n.3

Va sottolineato che il questionario non permette di fare una diagnosi, ma solo di considerare l’eventuale rischio di avere un disturbo alimentare.

Ti riconosci? Scheda n.4

Va sottolineato che il questionario non permette di fare una diagnosi, ma solo di considerare l’eventuale rischio di avere un disturbo alimentare.

Ti riconosci? Scheda n.5

Va sottolineato che il questionario non permette di fare una diagnosi, ma solo di considerare l’eventuale rischio di avere un disturbo alimentare.

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